THE
GHOST IN LOVE – IL FANTASMA CHE SI INNAMORO'
di
Jonathan Carroll
Finalmente!
Dopo un'attesa lunghissima e straziante, torna il mio scrittore
preferito fra quelli ancora viventi! Non per lo stile, non per i
personaggi, ma... per le trame!
Carroll
è incredibile, e lo dimostra anche qui, nonostante il titolo sia
orribile e sviante... Il fantasma c'è, ed è davvero innamorato,
ma... chi sono i fantasmi? Carroll reinterpreta la realtà (e
l'irrealtà) in modo anticonvenzionale e bizzarro, riuscendo a darle
coerenza e portandoci a riflettere sulla natura umana e sui temi
fondamentali su cui l'uomo si è da sempre interrogato... In questo
caso, sul nostro destino individuale... E sulla possibilità di
sottrarci ad esso.
Dunque,
chi sono i fantasmi? Una summa di avanzi individuali che, dopo la
morte di ciascuno, restano sulla terra per sistemare le nostre
faccende in sospeso... Ma non è il fantasma il personaggio
principale, il principale è Ben Gould, che muore senza morire,
sovvertendo i piani designati per lui... Ma attenzione, perché nulla
è come crediamo: i cani, i corvi, l'angelo della morte, i verz...
E
poi c'è quel barbone, Steward Parrish, che è malvagio e fa paura...
Anche perché sa di vita e di morte ad un tempo, come rileva Pilot,
il cane di Ben, dopo un'annusatina...
Non
è una fiaba alla Neil Gaiman, questa, ha il sapore della
concretezza, del mondo reale, però ci sono in gioco forze che non
immaginavamo, e che si combinano a nostra insaputa.
Ad
ogni pagina scopriamo qualcosa che ci confonde e ci porta ad altre
domande, e non riusciamo a smettere di leggere perché la faccenda
continua ad ingarbugliarsi... Ma le risposte ci vengono date, e anche
se portano ad altri interrogativi, non possiamo lamentarci... Alla
fine, infatti, non rimaniamo delusi: ci sembra di aver sognato, ma
anche di essere stati psicanalizzati, ci siamo divertiti e
spaventati, abbiamo corso a perdifiato e ci siamo immersi in noi
stessi, nei nostri ricordi, nel nostro passato...
Invero,
ogni tanto c'è qualche ingenuità, qualche dialogo non riuscitissimo
(specie verso la conclusione, quando Danielle apostrofa Stanley,
l'angelo della morte), ma, dato il tema trattato, nel complesso
Carroll se la cava benone e quindi ringrazio la sua nuova casa
editrice “La Corte Editore”, pregandola di non lasciarci a bocca
asciutta troppo a lungo... Da quel che mi risulta, non tutto di
Carroll è già arrivato in Italia...
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