JEZABEL
di Irène Nemirovsky
Il
riferimento è biblico, e, per farla breve e semplicizzando, Gezabele
è una gran peccatrice che nel Vecchio Testamento ne combina di cotte
e di crude. Così la vanesia e orripilante protagonista di questo
libro la bellissima Gladys Eysenach, ormai un po' passatella, ma da
sempre ricca e privilegiata, in oggi (Parigi, anni '30) processata in
Tribunale per l'omicidio del suo giovane drudo... Solo che le cose
non stanno esattamente così... Stanno pure peggio, in effetti, e lo
scopriremo ripercorrendo la vita di questa fragile donnaccia, egoista
e menzognera, che da sempre ha il terrore di invecchiare e fa di
tutto per evitarlo...
Gladys
è uno dei personaggi più orridi che abbia mai incontrato in un
libro, pressoché senza riscatto! Tuttavia la vicenda è delineata
con garbo e maestria, la storia è interessante, e lo stile
dell'autrice davvero notevole: piano, quieto, eppure incisivo,
impietoso, curatissimo, capace di descrivere minutamente l'animo
malato (peraltro assurdo e macchiettistico, e forse per questo
davvero credibile e oscenamente femminile) della spregevole
protagonista, tale da infastidire il lettore ad ogni afflato, ad ogni
ragionamento... Anche se, è vero, ogni tanto Gladys ci fa una pena
immensa...
Del
resto questo è l'effetto voluto dalla Nemirovsky che usa il suo
talento di scrittrice per vendicarsi della madre, che forse tanto
diversa da Gladys non era...
Solo
che incentrare un intero romanzo esclusivamente sull'ossessione di
piacere della protagonista alla fine può risultare controproducente,
nel senso che dopo essersi goduti l'inizio, dopo esser stati
incuriositi dagli sviluppi, dopo aver imparato a conoscere la
protagonista e il mondo fatuo in cui si muove, dove aver cominciato
ad odiarla entrando nel meccanismo narrativo... Ecco, ci si comincia
un po' a stancare e sopravviene un senso di pesantezza, di
saturazione... Certo i colpi di scena non mancano, ma sono
prevedibili alla luce della psicologia di Gladys (ribadisco,
magistralmente resa) e non ci sorprendono più di tanto...
Insomma,
anche se non si tratta di un libro lungo (consta di nemmeno 200
pagine), anche se lo stile è scorrevole, fluido e non privo di
bellezza, ecco... Sinceramente scorciarlo di un'altra cinquantina di
pagine avrebbe potuto rivelarsi una scelta vincente.
Perché
dopo un po' di Gladys e delle sue manie non se ne può davvero più...
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