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lunedì 27 gennaio 2014

Uno dei personaggi più orridi che abbia mai incontrato


JEZABEL
di Irène Nemirovsky
Il riferimento è biblico, e, per farla breve e semplicizzando, Gezabele è una gran peccatrice che nel Vecchio Testamento ne combina di cotte e di crude. Così la vanesia e orripilante protagonista di questo libro la bellissima Gladys Eysenach, ormai un po' passatella, ma da sempre ricca e privilegiata, in oggi (Parigi, anni '30) processata in Tribunale per l'omicidio del suo giovane drudo... Solo che le cose non stanno esattamente così... Stanno pure peggio, in effetti, e lo scopriremo ripercorrendo la vita di questa fragile donnaccia, egoista e menzognera, che da sempre ha il terrore di invecchiare e fa di tutto per evitarlo...
Gladys è uno dei personaggi più orridi che abbia mai incontrato in un libro, pressoché senza riscatto! Tuttavia la vicenda è delineata con garbo e maestria, la storia è interessante, e lo stile dell'autrice davvero notevole: piano, quieto, eppure incisivo, impietoso, curatissimo, capace di descrivere minutamente l'animo malato (peraltro assurdo e macchiettistico, e forse per questo davvero credibile e oscenamente femminile) della spregevole protagonista, tale da infastidire il lettore ad ogni afflato, ad ogni ragionamento... Anche se, è vero, ogni tanto Gladys ci fa una pena immensa...
Del resto questo è l'effetto voluto dalla Nemirovsky che usa il suo talento di scrittrice per vendicarsi della madre, che forse tanto diversa da Gladys non era...
Solo che incentrare un intero romanzo esclusivamente sull'ossessione di piacere della protagonista alla fine può risultare controproducente, nel senso che dopo essersi goduti l'inizio, dopo esser stati incuriositi dagli sviluppi, dopo aver imparato a conoscere la protagonista e il mondo fatuo in cui si muove, dove aver cominciato ad odiarla entrando nel meccanismo narrativo... Ecco, ci si comincia un po' a stancare e sopravviene un senso di pesantezza, di saturazione... Certo i colpi di scena non mancano, ma sono prevedibili alla luce della psicologia di Gladys (ribadisco, magistralmente resa) e non ci sorprendono più di tanto...
Insomma, anche se non si tratta di un libro lungo (consta di nemmeno 200 pagine), anche se lo stile è scorrevole, fluido e non privo di bellezza, ecco... Sinceramente scorciarlo di un'altra cinquantina di pagine avrebbe potuto rivelarsi una scelta vincente.
Perché dopo un po' di Gladys e delle sue manie non se ne può davvero più...

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