L'INCUBO
DELLA PARRUCCHIERA
Non
dovrebbe esserlo, lo so. Andare dalla parrucchiera, di norma, per una
donna, è sinonimo di coccolarsi. Per me significa farmi depredare
del mio tempo… Sarà perché la penultima volta sono entrata alle
11 e sono uscita alle 16 (saltando il pranzo). Una morte!
Intendiamoci,
ho fatto taglio, colore, meches, trattamento doppie punte,
trattamento antigiallo, e in mezzo forse qualche altra amenità, sta
di fatto che ad un certo punto mi si è addormentato il fondoschiena.
Giesù (alla Cassidy), neanche riuscivo ad alzarmi!
La
mia parrucchiera è brava, ha dei modi gentili, chiacchiera, ma non è
ammorbante e se capisce che voglio godermi l’iperuranio, dopo uno o
due tentativi di coinvolgermi nella conversazione con le altre
clienti, abbandona e mi lascia tranquilla… Tuttavia…
Odio
stare lì inchiodata per un tempo indefinito, odio dovermi togliere
gli occhiali perché sono condannata al nulla, odio tenermeli perché
mi danno fastidio, fatico a leggere, perché anche se provo a non
ascoltare le parole della radio o delle persone presenti,queste mi si
insinuano in testa e scavano tunnel… E poi si parla sempre di cose
che non mi interessano (figli, viaggi, televisione, gossip…) mentre
le poche volte in cui si toccano argomenti che invece mi stanno a
cuore (libri, arte, cinema…) sono costretta a mordermi la lingua
per non mancare di rispetto a nessuno, men che meno a quelle povere
benintenzionate signore… Mi spiace, sul serio, è che odio le
opinioni convenzionali, le banalità e quel clima salottiero fatto di
futilità e sorrisini… Allora, vinta, annichilita come sono dal
tedio esistenziale, allungo una mano e distratta sfoglio una di
quelle riviste che mi vengono di volta in volta messe davanti. Mi
fanno lo stesso effetto delle trasmissioni spazzatura: dopo aver
sfogliato qualche pagina avverto il cervello colarmi da un’orecchia,
in fuga, non vuole essere lobotomizzato dalle insulsaggini…
Ciò
nondimeno negli ultimi otto anni mi sono comportata con diligenza e
massimo ogni quattro mesi (lo so che sono pochi per una donna, ma per
me sono tantissimi) mi sono presentata regolarmente agli appuntamenti
dalla mia parrucchiera di fiducia, che devo dire, è una vera artista
(in effetti quando mi ha conosciuta mi ha rifatto il look,
regalandomi un taglio meraviglioso che resta sempre in ordine, anche
dopo la spiaggia, o il vento, o una notte funesta… o molto
gioiosa). Peccato che a maggio lei fosse in ferie e io abbia saltato
il turno… poi è arrivata l’estate e il sole unito alle meches
vecchie mi ha regalato un bel colore caldo e naturale… a settembre
le amiche mi hanno sconsigliato di tagliarmi i capelli il lungo mi
dona, secondo loro… A novembre mi facevano i complimenti per lo
shatush (in realtà le mie meches alla frutta)… Ma adesso… Adesso
è pressoché un anno esatto che non vado dalla mia parrucchiera: ho
le quadruple punte, i capelli perennemente in faccia, e sembro
scappata di casa…
Riuscirò
a prendere coraggio e fissare un nuovo appuntamento?
O
(come dice lei) denunceranno la mia parrucchiera per incuria?
fiko il cervello che cola dalle orecchie!
RispondiEliminaSe è il tuo, no...
RispondiEliminaCiao capelli d'alghe...
RispondiEliminaCiao, Spank...
RispondiEliminaP.S. Sempre detestato lo stupido cane... A me piace Torakiki!!!