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domenica 19 gennaio 2014

Una morte!


L'INCUBO DELLA PARRUCCHIERA

 
Non dovrebbe esserlo, lo so. Andare dalla parrucchiera, di norma, per una donna, è sinonimo di coccolarsi. Per me significa farmi depredare del mio tempo… Sarà perché la penultima volta sono entrata alle 11 e sono uscita alle 16 (saltando il pranzo). Una morte!

Intendiamoci, ho fatto taglio, colore, meches, trattamento doppie punte, trattamento antigiallo, e in mezzo forse qualche altra amenità, sta di fatto che ad un certo punto mi si è addormentato il fondoschiena. Giesù (alla Cassidy), neanche riuscivo ad alzarmi!

La mia parrucchiera è brava, ha dei modi gentili, chiacchiera, ma non è ammorbante e se capisce che voglio godermi l’iperuranio, dopo uno o due tentativi di coinvolgermi nella conversazione con le altre clienti, abbandona e mi lascia tranquilla… Tuttavia…

Odio stare lì inchiodata per un tempo indefinito, odio dovermi togliere gli occhiali perché sono condannata al nulla, odio tenermeli perché mi danno fastidio, fatico a leggere, perché anche se provo a non ascoltare le parole della radio o delle persone presenti,queste mi si insinuano in testa e scavano tunnel… E poi si parla sempre di cose che non mi interessano (figli, viaggi, televisione, gossip…) mentre le poche volte in cui si toccano argomenti che invece mi stanno a cuore (libri, arte, cinema…) sono costretta a mordermi la lingua per non mancare di rispetto a nessuno, men che meno a quelle povere benintenzionate signore… Mi spiace, sul serio, è che odio le opinioni convenzionali, le banalità e quel clima salottiero fatto di futilità e sorrisini… Allora, vinta, annichilita come sono dal tedio esistenziale, allungo una mano e distratta sfoglio una di quelle riviste che mi vengono di volta in volta messe davanti. Mi fanno lo stesso effetto delle trasmissioni spazzatura: dopo aver sfogliato qualche pagina avverto il cervello colarmi da un’orecchia, in fuga, non vuole essere lobotomizzato dalle insulsaggini…

Ciò nondimeno negli ultimi otto anni mi sono comportata con diligenza e massimo ogni quattro mesi (lo so che sono pochi per una donna, ma per me sono tantissimi) mi sono presentata regolarmente agli appuntamenti dalla mia parrucchiera di fiducia, che devo dire, è una vera artista (in effetti quando mi ha conosciuta mi ha rifatto il look, regalandomi un taglio meraviglioso che resta sempre in ordine, anche dopo la spiaggia, o il vento, o una notte funesta… o molto gioiosa). Peccato che a maggio lei fosse in ferie e io abbia saltato il turno… poi è arrivata l’estate e il sole unito alle meches vecchie mi ha regalato un bel colore caldo e naturale… a settembre le amiche mi hanno sconsigliato di tagliarmi i capelli il lungo mi dona, secondo loro… A novembre mi facevano i complimenti per lo shatush (in realtà le mie meches alla frutta)… Ma adesso… Adesso è pressoché un anno esatto che non vado dalla mia parrucchiera: ho le quadruple punte, i capelli perennemente in faccia, e sembro scappata di casa…

Riuscirò a prendere coraggio e fissare un nuovo appuntamento?

O (come dice lei) denunceranno la mia parrucchiera per incuria?

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