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sabato 18 gennaio 2014

Un viaggio suggestivo


IL MUSEO IMMAGINATO
 di Philippe Daverio

 
Il nostro autore, che io conoscevo solo come direttore di “Art e Dossier”, ci regala un'esperienza insolita, divertente e non troppo impegnativa, invitandoci ad entrare nella “Casa-Museo” che si diletta di immaginare.

In ogni stanza opere pittoriche, dipinti per lo più, capolavori assoluti, il cui accostamento è dettato dal gusto personale e dalla sensibilità, talvolta guidata da richiami letterari o da piccole nostalgie, o dallo spirito di contraddizione.

Daverio ci insegna, dunque, come guardare un quadro, come assaporarlo, come cambia la sua percezione a seconda del contesto in cui viene collocato, crea legami tra opere apparentemente lontane, e ogni tanto ci strizza l'occhio, con un sorriso.

Il libro procede attraverso le immagini, per stanze, di cui sovente ci viene spiegata la funzione, con tanto di piantina e rapida descrizione, comprensiva dei mobili all'interno e dell'atmosfera che ci accoglierà dentro. Si comincia con l'anticamera, con il pensatoio, e la biblioteca... si finisce col giardino.

E' un viaggio suggestivo, ammaliante, in cui si trova il tempo per fare due chiacchiere, per riflettere, per apprendere... Non c'è fretta, e il nostro anfitrione ci invita spesso alla pausa, a fermarci, per non stancarci e per permettere a tutte le meraviglie che vediamo di sedimentarsi dentro di noi, prima di continuare, anche se, come lettrice e come ospite, il desiderio è soprattutto quello di andare avanti e fare indigestione!

Daverio ci descrive i quadri (noti a tutti e meno noti) con affabilità e simpatia, ci spiega perché li ha scelti e sistemati lì, rivelandoci curiosità, legate all'opera, al pittore o al soggetto, o particolari del suo passato, insegnandoci a indugiare sui dettagli e a “sentire” le pennellate.

Scopriamo cose nuove, dunque, e rimaniamo affascinati dagli ambienti e dal nostro anfitrione, dalla sua vasta cultura, dalla sua arguzia e dalla sua capacità di sorprenderci, ci emozioniamo e ci divertiamo un mondo, finendo, rapiti, con l'immaginare anche noi il nostro museo ideale (io ci avrei messo uno sproposito di Preraffaelliti e Surrealisti, in particolare Magritte e senz'altro avrei aggiunto e tolto stanze, rispetto alle sue) e ripromettendoci di tornare quanto prima a chiedere consiglio...

Un volume appassionante da leggere, ma anche solo da sfogliare...

C'è un seguito, tra l'altro, “Il secolo lungo della modernità”, che non vedo l'ora di iniziare...

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