IL
MUSEO IMMAGINATO
di Philippe Daverio
Il
nostro autore, che io conoscevo solo come direttore di “Art e
Dossier”, ci regala un'esperienza insolita, divertente e non troppo
impegnativa, invitandoci ad entrare nella “Casa-Museo” che si
diletta di immaginare.
In
ogni stanza opere pittoriche, dipinti per lo più, capolavori
assoluti, il cui accostamento è dettato dal gusto personale e dalla
sensibilità, talvolta guidata da richiami letterari o da piccole
nostalgie, o dallo spirito di contraddizione.
Daverio
ci insegna, dunque, come guardare un quadro, come assaporarlo, come
cambia la sua percezione a seconda del contesto in cui viene
collocato, crea legami tra opere apparentemente lontane, e ogni tanto
ci strizza l'occhio, con un sorriso.
Il
libro procede attraverso le immagini, per stanze, di cui sovente ci
viene spiegata la funzione, con tanto di piantina e rapida
descrizione, comprensiva dei mobili all'interno e dell'atmosfera che
ci accoglierà dentro. Si comincia con l'anticamera, con il
pensatoio, e la biblioteca... si finisce col giardino.
E'
un viaggio suggestivo, ammaliante, in cui si trova il tempo per fare
due chiacchiere, per riflettere, per apprendere... Non c'è fretta, e
il nostro anfitrione ci invita spesso alla pausa, a fermarci, per non
stancarci e per permettere a tutte le meraviglie che vediamo di
sedimentarsi dentro di noi, prima di continuare, anche se, come
lettrice e come ospite, il desiderio è soprattutto quello di andare
avanti e fare indigestione!
Daverio
ci descrive i quadri (noti a tutti e meno noti) con affabilità e
simpatia, ci spiega perché li ha scelti e sistemati lì, rivelandoci
curiosità, legate all'opera, al pittore o al soggetto, o particolari
del suo passato, insegnandoci a indugiare sui dettagli e a “sentire”
le pennellate.
Scopriamo
cose nuove, dunque, e rimaniamo affascinati dagli ambienti e dal
nostro anfitrione, dalla sua vasta cultura, dalla sua arguzia e dalla
sua capacità di sorprenderci, ci emozioniamo e ci divertiamo un
mondo, finendo, rapiti, con l'immaginare anche noi il nostro museo
ideale (io ci avrei messo uno sproposito di Preraffaelliti e
Surrealisti, in particolare Magritte e senz'altro avrei aggiunto e
tolto stanze, rispetto alle sue) e ripromettendoci di tornare quanto
prima a chiedere consiglio...
Un
volume appassionante da leggere, ma anche solo da sfogliare...
C'è
un seguito, tra l'altro, “Il secolo lungo della modernità”, che
non vedo l'ora di iniziare...
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