Se ti è piaciuto il mio blog


web

giovedì 16 gennaio 2014

Nessuna pietà verso di lui


LA METAMORFOSI
di Franz Kafka

 
Lo so, è un racconto che conoscono tutti, il più famoso fra quelli di Kafka, con il protagonista, Gregor Samsa, che un bel mattino si risveglia trasformato in scarafaggio...

Tutti ne abbiamo discusso a scuola e, magari, ci abbiamo pure fatto un tema sopra... Il fatto è che così pensavo fino a ieri, ma poi mi sono dovuta ricredere! Un mio collega (un ragazzo intelligente, lo giuro) lo ha letto, e... non ha capito nulla! Continuava ad impuntarsi sul fatto che non è logico che uno che si sveglia in forma di blatta si preoccupi di non andare al lavoro, piuttosto che adoperarsi per consultare un medico... o un esorcista! Si lamentava per la mancanza di spiegazioni riguardo alla trasformazione e sostiene che il racconto in questione sia il prodotto di una mente malata, e che solo un altro malato possa apprezzarlo...

Io un po' malatina la sono sempre stata, è vero, però, insomma, “La Metamorfosi” è un capolavoro... E non va letto come un libro di fantascienza!

La verità è che si tratta di un'allegoria, in cui non va inteso tutto alla lettera! Gregor era già uno scarafaggio prima di assumerne le sembianze! Nel senso che era un alienato, emarginato dalla società e dalla sua stessa famiglia, che non lo vede come un congiunto, ma come il tizio istituzionalmente obbligato a mantenerla. Nessuna pietà verso di lui, nessuna empatia, nemmeno da parte della madre e della sorella.

La circostanza che Gregor sia divenuto un insetto non fa che siglare in via definitiva e irrevocabile il suo status di “diverso” (alla fine non siamo troppo lontani dagli inetti di Svevo o dal Leopold Bloom di Joyce), che però era già in essere prima... Proprio come per il suo autore. Anche Kafka si sentiva così, un rifiuto della società, un disadattato, e questo è uno dei motivi per cui ha scritto il racconto (si noti quanto sono simili i cognomi: Samsa e Kafka). Che avesse problemi con la famiglia è noto, e se non ricordo male, in particolare, era osteggiato per la sua passione di scrittore...

Io capisco che una cosa sia affrontare l'autore a scuola, in cui si è guidati da testi e insegnanti, e si chiariscono prima contesto e periodo storico, e una cosa sia pescare a caso in libreria e imbattersi in qualcosa di ignoto e strano... Però... Possibile che il volume non fosse dotato di una piccola appendice critica? Di un'introduzione?

E' un peccato aver comprato una raccolta di racconti bella come questa, e decidere, dopo il primo, di non leggerne più, solo perché non si avevano gli strumenti per comprenderlo. Perché si può rimediare! Ci si può documentare! E anche se “La Metamorfosi” è il più interessante, ricordo che anche alcuni altri mi erano piaciuti molto, per giunta assai più brevi. “La Sentenza”, ad esempio. O quello sui “figli” di Kafka.

2 commenti:

  1. Condivido la tesi del tuo amico! In effetti è facile se uno ha già letto questo libro a scuola ed è già stato imbeccato nell'interpretazione dai professori fare un'analisi come quella che hai fatto tu. Ma se si legge questo libro senza condizionamenti precedenti è davvero difficile pensare che una persona che tutto ad un tratto si sveglia scarafaggio pensi ancora a dover andare a lavorare piuttosto che di andare all'ospedale, e di corsa, a farsi visitare!

    RispondiElimina
  2. Ma dai, uno mica può trincerarsi dietro alla scusa "io non l'ho fatto a scuola"! Non è che la cultura sia prettamente scolastica (anzi...), e non è che non esistano edizioni critiche al di fuori di quelle pensate per i licei, e non ci vuole molto per documentarsi, se anche non si capisce subito e non si ha materiale a disposizione!!! Certo che se uno trova da malati un'opera che tutti venerano da illo tempore come un capolavoro, forse, prima di trarre delle conclusioni, dovrebbe chiedersi se non gli sia sfuggito qualcosa... E' la sua pigrizia mentale che critico, innanzitutto! E non comprendo davvero come possa non venirgli la voglia di approfondire, a maggior ragione se il racconto gli ha destato perplessità! E' questo il baratro dell'ignoranza, non la mancanza di conoscenza! A quest'ultima si può sempre porre rimedio, alla propria neghittosità no! Molto male.
    P.S.
    Baci lo stesso. Ma baci ignoranti.
    P.P.S.
    E' in primo luogo l'atteggiamento di Gregor che dovrebbe farci intuire la presenza di un sottotesto!
    P.P.P.S.
    Non capisco che ci faccia un cervo volante nella copertina che ha scelto il MPM... Kafka lo scarafaggio non ce lo voleva (sarebbe stato sviante), ma lu coleottero? Che c'entra? Mah...

    RispondiElimina