LA
METAMORFOSI
di Franz Kafka
Lo
so, è un racconto che conoscono tutti, il più famoso fra quelli di
Kafka, con il protagonista, Gregor Samsa, che un bel mattino si
risveglia trasformato in scarafaggio...
Tutti
ne abbiamo discusso a scuola e, magari, ci abbiamo pure fatto un tema
sopra... Il fatto è che così pensavo fino a ieri, ma poi mi sono
dovuta ricredere! Un mio collega (un ragazzo intelligente, lo giuro)
lo ha letto, e... non ha capito nulla! Continuava ad impuntarsi sul
fatto che non è logico che uno che si sveglia in forma di blatta si
preoccupi di non andare al lavoro, piuttosto che adoperarsi per
consultare un medico... o un esorcista! Si lamentava per la mancanza
di spiegazioni riguardo alla trasformazione e sostiene che il
racconto in questione sia il prodotto di una mente malata, e che solo
un altro malato possa apprezzarlo...
Io
un po' malatina la sono sempre stata, è vero, però, insomma, “La
Metamorfosi” è un capolavoro... E non va letto come un libro di
fantascienza!
La
verità è che si tratta di un'allegoria, in cui non va inteso tutto
alla lettera! Gregor era già uno scarafaggio prima di assumerne le
sembianze! Nel senso che era un alienato, emarginato dalla società e
dalla sua stessa famiglia, che non lo vede come un congiunto, ma come
il tizio istituzionalmente obbligato a mantenerla. Nessuna pietà
verso di lui, nessuna empatia, nemmeno da parte della madre e della
sorella.
La
circostanza che Gregor sia divenuto un insetto non fa che siglare in
via definitiva e irrevocabile il suo status di “diverso” (alla
fine non siamo troppo lontani dagli inetti di Svevo o dal Leopold
Bloom di Joyce), che però era già in essere prima... Proprio come
per il suo autore. Anche Kafka si sentiva così, un rifiuto della
società, un disadattato, e questo è uno dei motivi per cui ha
scritto il racconto (si noti quanto sono simili i cognomi: Samsa e
Kafka). Che avesse problemi con la famiglia è noto, e se non
ricordo male, in particolare, era osteggiato per la sua passione di
scrittore...
Io
capisco che una cosa sia affrontare l'autore a scuola, in cui si è
guidati da testi e insegnanti, e si chiariscono prima contesto e
periodo storico, e una cosa sia pescare a caso in libreria e
imbattersi in qualcosa di ignoto e strano... Però... Possibile che
il volume non fosse dotato di una piccola appendice critica? Di
un'introduzione?
E'
un peccato aver comprato una raccolta di racconti bella come questa,
e decidere, dopo il primo, di non leggerne più, solo perché non si
avevano gli strumenti per comprenderlo. Perché si può rimediare! Ci
si può documentare! E anche se “La Metamorfosi” è il più
interessante, ricordo che anche alcuni altri mi erano piaciuti molto,
per giunta assai più brevi. “La Sentenza”, ad esempio. O quello
sui “figli” di Kafka.
Condivido la tesi del tuo amico! In effetti è facile se uno ha già letto questo libro a scuola ed è già stato imbeccato nell'interpretazione dai professori fare un'analisi come quella che hai fatto tu. Ma se si legge questo libro senza condizionamenti precedenti è davvero difficile pensare che una persona che tutto ad un tratto si sveglia scarafaggio pensi ancora a dover andare a lavorare piuttosto che di andare all'ospedale, e di corsa, a farsi visitare!
RispondiEliminaMa dai, uno mica può trincerarsi dietro alla scusa "io non l'ho fatto a scuola"! Non è che la cultura sia prettamente scolastica (anzi...), e non è che non esistano edizioni critiche al di fuori di quelle pensate per i licei, e non ci vuole molto per documentarsi, se anche non si capisce subito e non si ha materiale a disposizione!!! Certo che se uno trova da malati un'opera che tutti venerano da illo tempore come un capolavoro, forse, prima di trarre delle conclusioni, dovrebbe chiedersi se non gli sia sfuggito qualcosa... E' la sua pigrizia mentale che critico, innanzitutto! E non comprendo davvero come possa non venirgli la voglia di approfondire, a maggior ragione se il racconto gli ha destato perplessità! E' questo il baratro dell'ignoranza, non la mancanza di conoscenza! A quest'ultima si può sempre porre rimedio, alla propria neghittosità no! Molto male.
RispondiEliminaP.S.
Baci lo stesso. Ma baci ignoranti.
P.P.S.
E' in primo luogo l'atteggiamento di Gregor che dovrebbe farci intuire la presenza di un sottotesto!
P.P.P.S.
Non capisco che ci faccia un cervo volante nella copertina che ha scelto il MPM... Kafka lo scarafaggio non ce lo voleva (sarebbe stato sviante), ma lu coleottero? Che c'entra? Mah...