MOONRISE
KINGDOM
(2012)
Quanta
dolcezza! Questo film è un po’ lento, ma non importa, perché ci
se ne accorge a stento: prima si viene catturati dalle immagini dai
colori pastello, che paiono sospese nel tempo, e dalla casa
presentata nelle inquadrature iniziali, che fa pensare alla dimora di
una bambola… Poi subentrano dialoghi e personaggi, assai peculiari,
ed in particolare i protagonisti, due ragazzini, un po’ infanti, un
po’ adolescenti, alle prese con una fuga d’amore. La loro.
Siamo
negli anni ’60, in un’isoletta del New England minacciata da un
imminente uragano, Suzy e Sam, entrambi problematici e poco inclini
alla socializzazione, si sono conosciuti ad una recita scolastica,
scambiati un mucchio di lettere bizzarre, e inevitabilmente
innamorati. Lei ha una famiglia disfunzionale, con genitori (Frances
McDormand e Bill Murray) poco partecipi della vita dei figli (in cui
la madre, che gestisce la prole con un megafono, ha una relazione
extraconiugale) e tre fratelli più piccoli da cui Suzy sembra
lontana anni luce. Lui è orfano e i due coniugi che lo hanno in
affidamento decidono di non occuparsene più, perché troppo
difficile da gestire. Sam non è una peste, e nemmeno Suzy, sono solo
due ragazzini incompresi, trascurati, introversi e un po’ fuori dal
coro. Tremendamente seri
e compunti, responsabili e precisi, adorabili anche per questo,
vengono mossi da una logica implacabile e particolare e da intenzioni
meditate e onorevoli.
Poi
ci sono tutti i personaggi di contorno: dallo sceriffo (un Bruce
Willis buono, stanco e stropicciato) al capo scout (un Edward Norton
tenerissimo e zelante), gag adorabili (gli orecchini con i coleotteri
morti sono una delizia, anche se, in generale, scout o non scout, in
questa pellicola non c’è molto rispetto per gli animali),
situazioni buffe e momenti mitici, ad esempio quando i compagni scout
decidono di accorrere in aiuto dei due innamorati!
Succede
di tutto e si sfiora la tragedia, ma, come in ogni fiaba che si
rispetti, il lieto fine mette a posto ogni cosa. Destino che non
avrebbe potuto compiersi qualora i protagonisti non avessero tentato
la fuga e si fossero arresi alla vita grigia in cui erano
imprigionati e che si stava a poco a poco disfacendo…
Il
film, però, non è un mero divertissement, tratta dei rapporti fra
genitori e figli, tra bambini e adulti, in modo spiritoso e
anticonvenzionale. E’ lieve e profondo insieme, e riempie la tua
serata di musica…
E,
a proposito… Che cosa significa l’elenco dei componenti
dell’orchestra quando scorrono i titoli di coda? E all’inizio,
tutta la pappardella musicale? Ne ho discusso con un mio amico con la
testacigna e ne ho dedotto che è una metafora sull’arte della
composizione delle storie. Ma documentandomi in giro (su Mymovie) mi
sono accorta di non averne colto tutte le sfumature… Quindi è lì
che rimando per un approfondimento. Non sempre condivido le opinioni
ivi espresse, ma questa volta sono stati proprio bravi!!!
In effetti a cosa facesse riferimento l'orchestra sia all'inizio che alla fine non l'ho ben capito. In realtà il film l'ho visto perchè me lo hanno consigliato ma non mi è piaciuto molto ... è un film "strano"! non adatto alle teste cigne ... così come "Looper" un altro film ancora più strano che mi è stato consigliato sempre dalla stessa persona e che ancora adesso per me rimane un mistero. Povere teste cigne
RispondiEliminaE' proprio nella sua peculiarità che sta il fascino di Moonrise Kingdom! Looper, però, non c'entra nulla: è un action movie carino, ma non geniale! Cmq, a riguardo, ti rimando a Delittando del MPM (doveva mettermi il link, ma non ha mai tempo) che gli ha già dedicato una recensione... Omaggi. P.S. La persona che ti consiglia i film, deve essere veramente interessante e simpatica ;-)! Dovresti farle un monumento!
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