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mercoledì 15 gennaio 2014

Immagini dai colori pastello


MOONRISE KINGDOM

(2012)

 
Quanta dolcezza! Questo film è un po’ lento, ma non importa, perché ci se ne accorge a stento: prima si viene catturati dalle immagini dai colori pastello, che paiono sospese nel tempo, e dalla casa presentata nelle inquadrature iniziali, che fa pensare alla dimora di una bambola… Poi subentrano dialoghi e personaggi, assai peculiari, ed in particolare i protagonisti, due ragazzini, un po’ infanti, un po’ adolescenti, alle prese con una fuga d’amore. La loro.

Siamo negli anni ’60, in un’isoletta del New England minacciata da un imminente uragano, Suzy e Sam, entrambi problematici e poco inclini alla socializzazione, si sono conosciuti ad una recita scolastica, scambiati un mucchio di lettere bizzarre, e inevitabilmente innamorati. Lei ha una famiglia disfunzionale, con genitori (Frances McDormand e Bill Murray) poco partecipi della vita dei figli (in cui la madre, che gestisce la prole con un megafono, ha una relazione extraconiugale) e tre fratelli più piccoli da cui Suzy sembra lontana anni luce. Lui è orfano e i due coniugi che lo hanno in affidamento decidono di non occuparsene più, perché troppo difficile da gestire. Sam non è una peste, e nemmeno Suzy, sono solo due ragazzini incompresi, trascurati, introversi e un po’ fuori dal coro. Tremendamente seri e compunti, responsabili e precisi, adorabili anche per questo, vengono mossi da una logica implacabile e particolare e da intenzioni meditate e onorevoli.

Poi ci sono tutti i personaggi di contorno: dallo sceriffo (un Bruce Willis buono, stanco e stropicciato) al capo scout (un Edward Norton tenerissimo e zelante), gag adorabili (gli orecchini con i coleotteri morti sono una delizia, anche se, in generale, scout o non scout, in questa pellicola non c’è molto rispetto per gli animali), situazioni buffe e momenti mitici, ad esempio quando i compagni scout decidono di accorrere in aiuto dei due innamorati!

Succede di tutto e si sfiora la tragedia, ma, come in ogni fiaba che si rispetti, il lieto fine mette a posto ogni cosa. Destino che non avrebbe potuto compiersi qualora i protagonisti non avessero tentato la fuga e si fossero arresi alla vita grigia in cui erano imprigionati e che si stava a poco a poco disfacendo…

Il film, però, non è un mero divertissement, tratta dei rapporti fra genitori e figli, tra bambini e adulti, in modo spiritoso e anticonvenzionale. E’ lieve e profondo insieme, e riempie la tua serata di musica…

E, a proposito… Che cosa significa l’elenco dei componenti dell’orchestra quando scorrono i titoli di coda? E all’inizio, tutta la pappardella musicale? Ne ho discusso con un mio amico con la testacigna e ne ho dedotto che è una metafora sull’arte della composizione delle storie. Ma documentandomi in giro (su Mymovie) mi sono accorta di non averne colto tutte le sfumature… Quindi è lì che rimando per un approfondimento. Non sempre condivido le opinioni ivi espresse, ma questa volta sono stati proprio bravi!!!

2 commenti:

  1. In effetti a cosa facesse riferimento l'orchestra sia all'inizio che alla fine non l'ho ben capito. In realtà il film l'ho visto perchè me lo hanno consigliato ma non mi è piaciuto molto ... è un film "strano"! non adatto alle teste cigne ... così come "Looper" un altro film ancora più strano che mi è stato consigliato sempre dalla stessa persona e che ancora adesso per me rimane un mistero. Povere teste cigne

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  2. E' proprio nella sua peculiarità che sta il fascino di Moonrise Kingdom! Looper, però, non c'entra nulla: è un action movie carino, ma non geniale! Cmq, a riguardo, ti rimando a Delittando del MPM (doveva mettermi il link, ma non ha mai tempo) che gli ha già dedicato una recensione... Omaggi. P.S. La persona che ti consiglia i film, deve essere veramente interessante e simpatica ;-)! Dovresti farle un monumento!

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