L’ALBA
DEI MORTI DEMENTI
di
Edgar Wright
(2004)
Dementi, sì, ma senza eccedere.
L’umorismo
è misurato, spiazzante, piacevolmente british, con vene satiriche e
surreali, senza i soliti inserti volgari e/o fecali che di norma
abbondano.
Si
ride (tanto), ma a volte si riesce anche a riflettere un po’ (sulla
vita, sull’umanità, sugli amici, sui genitori, sui rapporti di
coppia. E, se si vuole, persino sulle attitudini dei cani), o… a
spaventarsi.
Non
è un horror, ma una commedia nera, però gli effettacci non mancano
e neppure qualche attimo di tensione. Poco importa che nel mentre si
sghignazzi.
Il
film è originale, brillante, e fa l’occhiolino a Romero,
divertendosi a stravolgerlo, rispondendo, tra l’altro, a
godibilissimi interrogativi: può il matrimonio migliorare dopo che
lui è diventato uno zombie? Ed è possibile che l’amicizia resti
inalterata dopo che il migliore amico si è trasformato in morto
vivente? C’è poi tanta differenza fra i vivi e gli zombie, specie
di primo mattino?
Il
soggetto è semplice (Shaun, ragazzo con poche prospettive per il
futuro e nessuna ambizione, deve salvare le persone care
dall’invasione di zombie che si è abbattuta su Londra e intanto
cerca di riconciliarsi con la fidanzata, la madre e il compagno della
stessa…), ma sviluppato con arte, ricco di siparietti spettacolari,
azione e battute divertenti, condito con piccoli drammi stemperati
dall’ironia e momenti semi-romantico, che spesso sfociano
nell’assurdo o nel grottesco.
Piacevolmente
parodistico, con delicatezza e garbo, senza peccare di idiozia (e di
cattivo gusto), come “Shriek” e i vari “Scary Movie”.
Un
gioiellino!
Simon
Pegg e Nick Frost (Shaun ed Ed, coinquilini e amici per la pelle)
sono affiatati e spassosi, mentre la colonna sonora è notevole, con
un cameo a sorpresa.
Finale
strepitoso.
Nessun commento:
Posta un commento