ORGOGLIO
E PREGIUDIZIO
di Jane Austen
di Jane Austen
Un
classico estremamente romantico, in cui, con “romantico”, non
alludo a “stucchevole e denso di ridicole melensaggini”, ma a
coinvolgente e passionale, con una profonda vena di struggimento e di
irraggiungibilità.
La
protagonista, dunque, lungi dall'essere un'inutile bella in pericolo,
è invece una giovane brillante e vivace, con la lingua piacevolmente
velenosa, che tuttavia, per raggiungere la felicità (come sempre
sinonimo di amore), dovrà affrontare diversi ostacoli: il suo stesso
carattere per primo.
A
dividere gli innamorati – che per la maggior parte del romanzo
ignorano di esserlo – si stagliano, infatti: l'orgoglio di classe,
il pregiudizio di lei verso di lui, avversità varie, e conflitti
interiori... Una storia d'amore, quindi, ma non soltanto...
Siamo
nel 1800 e quest'opera vi è magnificamente ancorata offrendo, tra
l'altro, un divertente spaccato della società contemporanea, vista
con garbata e acuta ironia, che illumina e rischiara le vicende dei
protagonisti e che costituisce uno dei principali punti di forza del
libro.
Come
interpretare, altrimenti, la tragica idiozia della signora Bennet e
delle sue figlie minori? O il patetismo (per me) irrimediabile del
signor Collins?
Tra
i temi che vengono affrontati – peraltro con prospettive
straordinariamente moderne ed anticonvenzionali – e che alimentano
la trama ergendosi a motore della stessa, abbiamo: la differenza di
classe, il ruolo della donna (che, più per sopravvivenza, che per
amore, deve mirare, di norma, ad un buon matrimonio) e i rapporti fra
lui e lei, che qui vengono indagati e sviscerati anche grazie ai
comprimari, capaci di fornire esempi ed applicazioni delle varie
possibilità.
I
personaggi principali sono Elizabeth
Bennet e il signor
Darcy, ombroso e riservato, un po' snob, ma onesto e dai ferrei
principi, che incarna, per certi versi, il principe azzurro ideale.
Sebbene, a dire il vero, a me abbia colpito di più il signor Bennet,
padre di Elizabeth: simpaticissimo, intelligente e buono, e,
soprattutto, rispettoso delle figlie, contrariamente ai padri del
tempo e, forse, ai suoi doveri.
In
quanto ai restanti membri della famiglia Bennet: la madre e le
sorelle minori sono semplicemente stupide e spregevoli, benché in
modo diverso, mentre Jane, la maggiore, è troppo bella, troppo
buona, e in generale troppo perfetta, per non annoiarmi a morte, per
quanto sia innegabilmente adorabile.
Insomma,
non ci limitiamo a seguire le vicissitudini dei due protagonisti, che
a poco a poco si conoscono e si rivelano all'altro per ciò che sono,
ma anche quelle degli altri personaggi, incrociando diversi
comprimari, che, nonostante la trama lineare, creano ripercussioni
narrative inaspettate, dando luogo a variabili interessanti.
Un
ruolo particolarmente significativo spetterà al signor Collins e al
signor Wickham...
Per
il resto? Che dire?
Che
“Orgoglio e Pregiudizio” è un capolavoro, assolutamente da
leggere, ma che si gusterà di più se si è innocenti fanciulle in
fiore, ancora incorrotte, quando il proprio sentire è autenticamente
puro e intenso. Il libro, infatti, riscoperto da adulte, potrà così
assumere un sapore diverso, un po' nostalgico, ma molto dolce, in cui
potrà essere meraviglioso reimmergersi, perché restituirà alla
sognante lettrice una parte che credeva perduta, e che invece era
solo dimenticata.
Se,
invece, come me, ci si imbatterà in esso solo all'Università, lo si
apprezzerà con maggior distacco, venendone comunque coinvolte, ma,
temo, senza la potenza della magia adolescenziale...
E
se si è un masculo... Eh, non lo so proprio!
Io
non lo sono, e non conosco nessun ragazzo che l'abbia letto... il
romanzo mi sembra molto femminile, ma magari è un pregiudizio
(ops)... Comunque, se a qualcuno di questi rari ed interessanti
esemplari di uomo/ragazzo capitasse di incappare nel mio Post, per
favore, mi faccia sapere!
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